mercoledì 30 marzo 2011

lettera del 29/03/2011

Da: padre Aldo TRENTO
 Data: Tue, 29 Mar 2011 17:18:37 -0300
 Oggetto: lettera 29/03/2011
 
 Cari amici, Carrón ci parla sempre della contemporaneità di Cristo. Ma cosa vuol dire? Vedere con i propri occhi, toccare con le proprie mani la vittoria di Cristo risorto come documentano le due foto della cresima, celebrata domenica scorsa nella clinica di Alma e Carol.
 Ambedue ammalate gravemente di cancro e giunte alla clinica con la disperazione nel cuore, con i loro 17 anni di età, hanno incontrato nell’abraccio tenero di Gesù grazie a chi vive con la certezza del “Io sono Tu che mi fai”, la gioia di vivere. Alma era mormona e ha voluto diventare cattolica e domenica con la sua compagna di camera hanno ricevuto lo Spirito Santo nel Sacramento della cresima. Guardate il segno della vittoria di Cristo, della contemporaneità: la letizia che si vede nei loro volti.
 Amici non esiste circostanza neanche il cancro a 17 anni che sia più forte di Gesù. Una conferma bellissima è che il problema è solo uno: Chi è Cristo per me? Che esperienza faccio di Lui? Sono attento a cogliere i segni continui della Sua Presenza? Ho letto in una poesia di Rebora quando sono stato recentemente a Stresa che diceva cosi: “Vigilare l’istante”.

[Image]

Ecco cosa vogliamo dirci le facce di Alma e Carol, coscienti di ciò che hanno a 17 anni. “Vigilare l’istante”, cioè:  “Io sono Tu che mi fai” come coscienza dell’istante che mi è dato
 P. Aldo

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