martedì 17 giugno 2014

una bella testimonianza: Cristo usa anche della malattia

LETTERA DI UN SACERDOTE MALATO AD UN AMICO
"Carissimo ...., approfitto dell'occasione, per mandarti il mio tentativo di raccontarti qualcosa di quello che Gesù mi sta donando in questi mesi.
"Forse non è inutile ricordarci che, nella vita di chi Egli chiama, Dio non permette che accada qualche cosa, se non per la maturità, se non per una maturazione di coloro che Egli ha chiamati. Questo vale innanzitutto per la vita della persona, ma ultimamente e più profondamente per la vita della sua Chiesa, perciò, analogamente, per la vita di ogni comunità, si chiami essa famiglia o comunità ecclesiale, in senso più lato. Dio non permette mai che accada qualche cosa, se non per una nostra maturità, per una nostra maturazione."
(don Giussani, 1972)
Quante volte ho ripetuto questa frase agli altri, ma senza mai sperimentarne veramente la portata per me! Da quando ho saputo di avere 2 tumori ai polmoni, dopo un primo istinto di paura, questa frase mi è balzata subito davanti e mi é nata la domanda, anzi la curiosità di vedere in che cosa consisteva questa maturità per me; ero certo che Gesù mi stava preparando dei doni più grandi che poi, col tempo, avrei visto.
La cosa straordinaria invece che mi è accaduta è che ho incominciato a vedere - subito - ciò che mai avrei immaginato! La prima sorpresa è stata su di me: mi è capitato di essere più attratto dal cercare Gesù per vedere come mi voleva mostrare la Sua preferenza per me, che non il dolore terribile che la metastasi ossea mi procurava!
E poi, da subito, ho incominciato ad assistere, stupito e sorpreso, ad una serie di fatti semplici e straordinari allo stesso tempo: gente lontana da Dio che pregava per me! Uno che non vedevo da 20 anni che mi dice: "Sai, ho saputo... Sono molti anni ormai che non ho più un rapporto con Dio, quindi ho perso l'abitudine di pregare. Per te però lo farò di cuore". Una mobilitazione di amici e soprattutto di gente sconosciuta, del popolo (perfino delle altre 3 Parrocchie del mio paese), che si e' messa a pregare per me!
Mai mi ero accorto che ero così importante per tanti! L'ho capito quando una parrocchiana mi ha detto: "Essere voluta bene da lei è come essere voluta bene da qualcosa che è più grande di me e di lei. Non so esattamente come accade, so solo che è qualcosa che per la prima volta nella mia vita, mi rende immensamente felice!"
Quindi valgo per quello che porto! Anche se mi sento uno "straccio", sono lo "straccio di Dio"!
E così, ogni giorno, più non riuscivo a fare niente e più accadevano dei fatti che mi riempivano di stupore e di domanda: ma che cosa sta succedendo?
Durante tutta la mia vita di Prete ho fatto di tutto per essere incisivo, bravo, produttivo (nella pastorale), ma c'era sempre qualcosa che mancava!
Adesso, che non faccio niente, guarda cosa succede!
Non posso fare niente, ma non mi manca niente!
Quello che accade a me e attorno a me mi riempie così tanto che mi viene solo il desiderio di conoscerLo e di starGli più vicino.
Chi sei Tu che mi stai riempiendo proprio adesso che sono niente?
Allora ho scoperto che Gesù vuole aver bisogno del mio NIENTE per poter, finalmente agire Lui!
Ora sto sperimentando come è più conveniente per me e anche molto più incisivo pastoralmente, quello che tu ci hai sempre ripetuto fin dall’inizio: stare attenti a quello che mi accade e seguirlo con stupore e gratitudine. Questo ho capito che è l’essenziale: Gesù che si fa incontro a me e a tanti suoi figli, anche attraverso di me, per trasmettermi il Suo Amore e questa ostinata Preferenza!
E così ora posso dire che: "Non ho mai fatto il Prete come adesso, che non riesco a fare il Prete" (spesso non riesco neanche a dire la Messa, confessare). Mi viene in mente sempre S. Paolo: "Quando sono debole, è allora che sono forte".
Un giorno ero proprio schiacciato dalla mia debolezza e mi trascinavo in Chiesa cercando di fare qualcosa! Si avvicina una Signora e mi dice: " grazie, don..., lei proprio quando è così mi aiuta tantissimo!"
Insomma, la domanda che ha aperto gli Esercizi quest'anno: che cos'è l'essenziale? Lo sto scoprendo istante dopo istante nel guardare la mossa che prende Lui per venirmi incontro! Tutto il resto non mi interessa; persino del tumore, mi interessa guarire certo, purché non torni come prima, cioè sempre un po' insoddisfatto!
Insomma mi sono sorpreso a ringraziare Gesù perché ha permesso che mi venissero i tumori!
L'altra cosa straordinaria che ho scoperto da poco è l’altra frase del Giuss che ci hai richiamato tante volte e che anch'io ho detto, sempre agli altri: "non chiedete il miracolo, ma chiedete di fare un cammino". Mi sono accorto ultimamente che invece io stavo aspettando solo il miracolo della guarigione, e così dopo, appunto, tornare come prima!
Il mio più caro amico, don..., mi ha detto subito: "guarda che Gesù ti sta dando una nuova vocazione!"
Per questo, mai come ora ho bisogno di te, del Movimento, degli amici; ma nel senso che ho bisogno di seguirvi di più per imparare come fai tu a dire il tuo sì a Cristo: questa è la cosa che mi aiuta di più, perché la lotta continua e non so che cosa mi chiede oggi e poi domani...e poi Gesù.
Io ho solo bisogno di essere pronto a coglierLo e a rispondere; a dire il mio Sì, ma come l'ha detto la Madonna; come l'ha detto don Giussani.
Grazie ...., grazie amici tutti, perché siete quelli che mi vogliono veramente bene: voi - ne sono certo - volete che io obbedisca alla Volontà di Dio, che è la mia felicità.
don...."

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