lunedì 2 settembre 2013

Mancuso: docce scozzesi sulla resurrezione

Vito Mancuso alterna 1) tesi pienamente condivisibili a 2) tesi inaccettabili: 1) pienamente condivisibile è dire che le resurrezione di Gesù è indispensabile per spiegare il fatto storico della diffusione del Cristianesimo, soprattutto mediante il martirio dei suoi primi testimoni; 2) inaccettabile è negare che la resurrezione sia stata un fatto storico, concreto, carnale.

1) la tesi condivisibile

La riportiamo per intero: "Penso che non ci possano essere dubbi sul fatto che la risurrezione di Gesù costituisca l’inizio del cristianesimo storico. La crocifissione è un fatto storicamente accertato, l’attestano anche fonti extracristiane quali il Talmud Babilonese, lo storico ebreo Giuseppe Flavio e lo storico romano Tacito. L’espansione entusiasta e coraggiosa del cristianesimo primitivo è, a sua volta, un fatto storico. Occorre perciò un nesso che colleghi questi due eventi ben poco coordinabili tra loro, e questo nesso, secondo il Nuovo Testamento, è la risurrezione, ovvero, per stare a ciò che è storicamente accertabile, il fatto che i primi cristiani credessero all’evento inaudito della risurrezione del crocifisso. Questo ovviamente non prova che la risurrezione come evento sia realmente accaduta, questo prova solo che la fede dei primi cristiani era basata su qualcosa di inaudito. La risurrezione attribuita a Gesù costituisce l’evento generatore del cristianesimo storico, il big bang che l’ha portato a essere quel fenomeno mondiale destinato a mutare il mondo occidentale. Senza la fede dei discepoli in quell’evento inaudito, ultimo, risolutorio, non sarebbe sorto il cristianesimo storico. In questo senso va compreso il celebre passo di 1 Corinzi 15, 14: “Se Cristo non è risuscitato, vana è la nostra predicazione, vana la vostra fede”. L’inoppugnabile dato storico della fede dei discepoli non prova nulla, beninteso, ma è un fatto cui lo storico deve cercare una causa, e l’autosuggestione o il furto del cadavere non mi sembrano portare molto lontano. Tutti gli apostoli, salvo Giovanni, risultano essere morti martiri, ed è poco plausibile pensare che una decina di uomini diano la vita per una truffa da loro stessi ideata."
Perfetto! Ma dopo che cosa ci dice? Che la resurrezione non è un fatto storico!

2) la tesi inaccettabile

 Citiamo solo i passaggi salienti: "la Resurrezione come evento storico non appartiene ai vangeli, e (...) essi nessuna prova apportano di questo evento. Come dice Alberto Maggi se ci fosse stata una telecamera a filmare il sepolcro continuamente non avrebbe filmato nulla. (...) Chiunque voglia vedere Cristo Risorto non è alla storia che deve guardare ma alla fede. Tramite essa noi possiamo sperimentare Gesu risorto mettendo in pratica nella nostra vita il suo messaggio, vivendo il piu possibile come lui è vissuto. (...) Non cercare di vedere il miracolo e il segno prodigioso che è del diavolo, quanto invece con gli occhi del vero credente attualizzare il vangelo nella nostra vita."
 E' vero che la prova della resurrezione di Cristo è, per ognuno, la novità di vita che Lui rende possibile a chi lo segue, ma tale novità di vita, fatto storico, si basa ed è prova del grande Fatto storico della resurrezione. Una telecamera avrebbe ripreso il corpo risorto di Cristo. E il miracolo è segno di Dio, non del diavolo, che non può compiere miracoli. Errata è perciò la contrapposizione tra vita nuova e miracolo: senza quest'ultimo non sarebbe possibile la prima, ma sarebbe solo sforzo moralistico.

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