Questo e' il momento della persona! Dobbiamo renderci conto di chi ci
da' la vita adesso, chi ci da' il punto di appoggio per stare in questa
situazione. Ora le spiegazioni penultime non servono. Anche "se trema la
terra, se crollano i monti nel fondo del mare" "Tu sei il mio Dio":
questa e' l'espressione ultima dell'uomo. Io chi sono? Sono una parte di
questo tutto che crolla, o sono qualcosa d'altro? Ciascuno, per stare
davanti al reale, e' costretto a non stare nell'apparenza.
Qui si
vede chi siamo, dov'e' la nostra consistenza. Il terremoto puo' essere
l'occasione attraverso cui il Mistero ci fa prendere coscienza di noi:
"Vi rendete conto chi siete voi e Chi sono Io?".
Rispondere a questa
domanda non lo si fa una volta per tutte. Occorre rispondere in
continuazione, come giudizio, come riconoscimento di Chi ci fa ora.
"Io-sono-tu-che-mi-fai".
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