Lo abbiamo già ricordato: uno dei motivi che spingono i cristiani adulti a negare la Provvidenza è che ammettendola, si dovrebbe ammettere che Dio manda anche dei castighi (i disastri naturali e simili), cioè si dovrebbe attribuirgli la responsabilità (sia pure di volontà conseguente e non di volontà antecedente) di quello che S.Agostino chiamava il male fisico, il malum poenae.
1) Due osservazioni: questa tesi si fonda su un oblio del carattere misterioso di Dio, dimentica che Dio è Mistero, e che tutto è mistero. Questa parola pare faccia ribrezzo ai cristiani adulti, non ne vogliono proprio sapere: eppure tutto è mistero, anche "una ciliegia tra i denti" (Maritain).
2) Esiste una ripugnanza ad ammettere il concetto di castigo, ripugnanza probabilmente legata a una mentalità permissivistica, ma più ancora legata a una volontà di indipendenza, per cui non si può accettare che Dio ci marchi strettamente, meglio avere un forte margine - come dire? - di discrezionalità.
Ma come può Dio volere il male (il male fisico, il malum poenae)? Dio "rimprova chi ama" dice la Bibbia, corregge non per il gusto di correggere, ma per il bene di chi corregge. Ma le persone uccise sotto un terremoto (loro non possono più correggersi)? E qui si tratta di prendere sul serio l'onnipotenza di Dio, e dunque un senso in ultima analisi comunque ilare della realtà. Di conseguenza si tratta di prendere sul serio l'abbandono a Dio, a un Dio che è Mistero (le Cui vie non sono le nostre).
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