Due errori opposti sulla morale:
un certo cattolicesimo vede giustamente, che occorre non solo la fede, ma anche le opere, e allora minaccia di inferno chi non fa le opere buone (o ne fa di cattive); [doppio errore: anzitutto perché uno fa male a sé stesso, e non è affatto furbo facendo il male, come non capisce il moralista, che segretamente invidia il peccatore; e poi perché farcela non può essere solo e soprattutto sforzo di volontà]
all'opposto c'è chi, vedendo che l'uomo non ce la può fare da solo,fa come se le opere non contassero nulla, e "liberalizza" totalmente l'agire, come se esso fosse irrilevante.
Il punto è che possiamo - ma solo per grazia - fare il bene ed evitare il male, o meglio ci è dato di vivere la nostra verità umana, la nostra umanità. Questo dovrebbe essere il fulcro della morale.
Altrimenti si oscilla tra moralismo e amoralismo.
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